Top 10 2010 di Chimy: l'anno della fede ritrovata

1) Avatar di James Cameron

2) Toy Story 3 di Lee Unkrich

3) Inception di Christopher Nolan

4) L'illusionista di Sylvain Chomet

5) Perdona e dimentica di Todd Solondz

6) Buried di Rodrigo Cortés

7) The Social Network di David Fincher

8) Scott Pilgrim vs. The World di Edgar Wright

9) L'uomo nell'ombra di Roman Polanski

10) Potiche di Francois Ozon

 

L’anno della fede ritrovata. Fede in cosa? Nel cinema che, sbagliando, si considera sempre più “arte morta”, finita, dove tutto è già stato visto e fatto. E invece non è così.
Il futuro è ancora della settima arte: questo è quello che ci ha fatto capire il 2010 grazie soprattutto a tre titoli che non a caso sono finiti sul podio e che, sempre non a caso, sono tutti degli Stati Uniti: il paese che si considera, nelle discussioni da bar dello sport, cinematograficamente morto e che regolarmente ogni anno appare distaccare, al contrario, sempre di più tutte le altre cinematografie mondiali. In tutti i sensi.
In vetta, senza dubbio alcuno, Avatar di James Cameron: il film annunciato della rivoluzione, l’ultimo capolavoro del primo decennio del nuovo secolo (che, nonostante in queste settimane sembri il contrario a causa di classifiche errate, è finito il 31 dicembre del 2009: anno in cui Avatar è uscito nel suo paese d’origine).
Perché Avatar? Perché la sua (ma pochissimi se ne sono accorti, seppur fosse esplicitata fin dal titolo) è una delle più importanti riflessioni sul tema dell’identità degli ultimi decenni; poi perché l’aspetto visivo è assolutamente straordinario e il suo 3d ha raggiunto il massimo risultato mai ottenuto. Ma soprattutto perché ha restituito il senso che la sala cinematografica sembrava aver perso, agli occhi di molti, negli ultimi anni: un luogo spirituale, unico vero deputato alla visione filmica. Il cinema stava annaspando, ma quest’anno è tornato a respirare. Su Pandora.
Al secondo posto un altro miracolo: Toy Story 3. L’ultima meravigliosa magia della Pixar, miracolosa perché ha superato i due già ottimi capitoli precedenti della saga. L’incipit di Toy Story 3 è la sequenza che rimarrà nel 2010. Come quella del riassunto della vita dei due protagonisti nel precedente Up del 2009.
Al terzo posto un film che parte dalla mente del suo creatore: il grandissimo Inception di Christopher Nolan, che dimostra di come si possa ancora inventare grazie alle idee. Questo titolo chiude un podio straordinario che, ripetiamolo ancora, vede tre lungometraggi che restituiscono fede nel cinema. Per chi l'avesse persa.
Appena fuori dal podio L'illusionista, storia struggente raccontata dal talentuosissimo Sylvain Chomet, che si conferma dopo l'esordio di Appuntamento a Belleville.
Passato sotto silenzio nelle nostre sale, ma non in questa classifica al quinto posto, l'ultimo lavoro di Todd Solondz: Perdona e dimentica. Ennesima geniale riflessione del regista indipendente americano sui tempi in cui stiamo vivendo.
Nella seconda parte della classifica lo sperimentale, hitchcockiano, affascinante Buried che anticipa di pochissimo la coppia The Social NetworkScott Pilgrim vs. The World: due facce della stessa medaglia. La prima esplicita, rigorosa, biografica; la seconda simbolica, divertita, ricercata.
Dopo di loro, al nono posto, l'ultima fatica di un regista straordinario come Roman Polanski: L'uomo nell'ombra, film che mantiene tutte le caratteristiche che l'autore ha portato avanti nel corso della sua lunga carriera.
A chiudere la classifica, dopo notti insonni a pensare a quale titolo mettere al decimo posto Potiche, la commedia intelligentissima con la coppia Deneuve-Depardieu (il loro ballo in discoteca è quasi a pari merito con l'incipit di Toy Story 3), scelta per premiare (nel mio piccolo naturalmente) un bravissimo regista come Francois Ozon, di cui quest'anno è arrivato anche nelle nostre sale un secondo suo buon film: Il rifugio.
Ricordiamo che questa classifica ha tenuto conto dei film usciti nei cinema italiani nel corso dell'annata che sta finendo. I titoli non distribuiti sono tantissimi, sempre di più e ormai ci siamo anche stufati di parlarne.
Per concludere una raccomandazione: non perdete mai più la fede! 🙂

In attesa dell'attesissima classifica del Para, che sarà in rete nei prossimi giorni, auguro a tutti gli amici di cineroom un felicissimo 2011…come sempre, dal punto di vista soprattutto cinematografico! ^^

Chimy