"Lars e una ragazza tutta sua": leggera, piacevole, intelligente, questa sì che è una commedia!

Lars ha un problema: soffre, forse, del dilemma del porcospino, ha cioè problemi a rapportarsi con le persone e non sopporta il contatto fisico. La sua è una vita solitaria per scelta, ma intorno a se ha solo persone che in un modo o nell’altro gli vogliono bene, e fanno di tutto per non lasciare che si isoli troppo. Lars trova però il modo di essere felice: si innamora, infatti, di una minuziosa riproduzione in lattice di una donna, Bianca. Nella sua testa Bianca è reale, ma agli occhi di tutti è solo un pezzo di gomma. Per non ferire i sentimenti di Lars, che appare per una volta felice, parenti e amici fingeranno che Bianca sia una donna in carne ed ossa, aspettando che lo stato di illusione mentale temporaneo in cui vive Lars svanisca.
Il pregio, che definirei immenso, di “Lars e una ragazza tutta sua” è la sua leggerezza sana e intelligente. Un po’ quella sensazione che si ha dopo aver mangiato del sushi, si è sazi ma ci si sente leggeri. “Lars e una ragazza tutta sua” è semplice, leggero e delicato come il sushi.
Nel film c’è poi una riflessione sulla necessità di relazionarsi di cui l’uomo ha in fondo bisogno. Lars vuole restare solo, vuole evitare il contatto fisico con gli altri, ma nel suo profondo ne ha invece un tremendo bisogno. Per arrivare a soddisfare questa sua nascosta necessità ha bisogno di una mediazione: l’apparente realisticità di Bianca è l’anello mancante tra di lui e le altre persone. E’ infatti anche grazie a Bianca che Lars consolida i suoi rapporti con il fratello, con la cognata, con gli amici, con la psicologa e con la collega di lavoro che è innamorata di lui.
La plasticità di Bianca è per Lars utile a capire la plasticità apparente dell’uomo, e la plasticità di Bianca serve a rendere a Lars meno doloroso il contatto fisico con gli altri. La plastica diventa il tramite tra Lars e la realtà.
Dopo questa riflessione, azzardata forse, se ne possono aprire delle altre, ancor più azzardate:
1)Il confine tra “vero” e “finto”, oggi, non esiste quasi più. Se Internet è culla di emozioni espresse in codice binario, la plastica può prendere vita e sostituire la plasticità delle persone reali.
2)Una bambola è meglio di una donna. (Sia chiaro che non la penso così)
La realtà è che nel film cercare una riflessione è un po’ come cercare un ago in un pagliaio. Se c’è lo si può anche trovare, ma bisogna impegnarsi, forse inutilmente. Perché questa pellicola ha un solo scopo, intrattenere con decoro. Il film è, infatti, nella sua leggerezza e nella sua delicatezza, un’opera originale, adatta a tutti (tranne a chi si aspetta una commedia demenziale) e che si avvale dell’interpretazione davvero ottima di Ryan Gosling. L’interpretazione dell’attore statunitense è stupefacente, Gosling ha la capacità di portare ogni spettatore dalla sua parte, facendoci credere che il suo disturbo mentale sia in fondo “sano”, accettabile e sostenibile.
Una nota di merito anche al regista, Craig Gillespie, al suo primo lungometraggio, che riesce a tratteggiare la piccola comunità con abilità, sospendendola in un paesaggio perennemente innevato, un luogo avvolto da una fanciullesca ed innocente (come Lars) luce bianca. Volendo si può anche applaudire la sceneggiatrice, Nancy Olivier, scrittrice di molti episodi della serie televisiva “Six Feet Under”, che ha realizzato una storia originale e adatta al grande schermo.
Un film dunque consigliatissimo, soprattutto se volete passare un’ora e tre quarti piacevole, leggera, ma senza la minima stupidità.
Para
Voto Para: 3/4

COMMENTO DI CHIMY

Sicuramente piacevole e intelligente "Lars e una ragazza tutta sua" è un film che forse avrebbe avuto più senso vedere in periodo pre-natalizio piuttosto che nell’immediato post.
Il villaggio in cui abita Lars sembra un luogo surreale e fuori da ogni tempo (sicuramente dal nostro) in cui tutti si impegnano a fondo per aiutare Lars a sentirsi a suo agio con la sua ragazza Bianca; questo buonismo della comunità da una parte è in linea con l’atmosfera favolistica della pellicola, dall’altra però riempie il film di un "eccesso di miele" di cui probabilmente non aveva bisogno.
Oltre la superficie nevosa effettivamente si possono trovare riflessioni particolarmente profonde degne delle celebri commedie classiche: la scelta di Lars che ricade su una bambola (fatta come la ragazza dei suoi sogni) piuttosto che sulla collega innamorata (carina ma imperfetta) è molto più incisiva di quanto si potrebbe pensare.
Ryan Gosling è un attore di alto livello e lo dimostra anche in questo film. Sicuramente uno dei migliori della sua generazione, Gosling ruba la scena a chiunque si trova davanti: dalla bellissima Bianca, alla cognata preoccupata, alla fredda psichiatra.
Un film per riflettere e per rilassarsi, magari fra il sesso esplicito di Ang Lee e la violenza di Rob Zombie.


Voto Chimy: 2,5/4