Tony Gilroy è stato uno degli sceneggiatori di maggior successo degli anni ’90. Ha scritto, per fare qualche esempio, "Armageddon", "L’avvocato del diavolo" e la trilogia su Jason Bourne. Quest’anno, grazie anche all’aiuto di Clooney attore e produttore, esordisce alla regia con questo "Michael Clayton" presentato a Venezia.
Un’opera prima abbastanza insapore, per cui sarà necessario valutare i suoi prossimi lavori per prendere una posizione nei suoi confronti.
La trama ruota (fin dal titolo) completamente attorno alla figura di Michael Clayton: il personaggio interpretato da George Clooney è un avvocato newyorkese abituato a fare il lavoro sporco, "aggiusta la verità" per poter salvare i suoi ricchi clienti.
Questa volta, però, si trova in mezzo ad un caso più scottante del solito che riguarda una grande società che opera nel settore dei prodotti chimici; un suo amico avvocato perderà la vita e Clayton, oltre a dover fare i conti con la multinazionale, dovrà farli anche con sè stesso.
"Michael Clayton" non è un brutto film, anzi… solo che passa via molto liscio senza trasmettere forti emozioni nel corso di (quasi) tutta la sua durata.
Seppur abbia degli assi nella manica, molto sà di già visto: l’avvocato che si pente del suo passato, la multinazionale cattiva che non guarda in faccia nessuno, la morte dell’amico del quale non si fidava, il capo della multinazionale che verrà scoperto per le sue cattive azioni e messo in galera…
Ha il vantaggio, però, di essere superiore a diversi prodotti precedenti, quali "Erin Brockovich" o "Il socio", che si basavano su simili risvolti narrativi.
Ci sono delle sequenze molto belle, quali il primo piano(sequenza) finale o "l’incontro" tra Clayton e i cavalli, che vediamo all’inizio e soltanto verso il finale ne capiremo il senso. Oltre a queste ci sono, però, anche molti momenti di stanchezza, cali di ritmo soprattutto nella parte centrale.
Nel complesso benino: benino la fotografia, benino la regia… purtroppo non molto di più.
Decisamente buona è invece la recitazione: in molti hanno lodato George Clooney (bravo per carità…), però io vorrei sottolineare l’ottima interpretazione di Tom Wilkinson nella parte dell’avvocato pazzo (?), in cui è davvero molto credibile.
Comunque esordio interessante di Tony Gilroy che poteva fare molto peggio (per fortuna Soderbergh è solo il produttore esecutivo se no avrebbe combinato un pasticcio come al solito…).
Nel complesso un voto medio mi sembra perfetto per un film che non ha particolari pregi, nè particolari difetti.
Voto Chimy: 2,5 / 4