Un'altra giovinezza: tra metempsicosi e protolinguaggio, il ritorno (d'autore) di Francis Ford Coppola

Tic-tac, tic-tac…le lancette di un orologio si muovono sempre più velocemente… bagliori di luce: la vita… un teschio: la morte.
L’incipit del film, potrebbe essere utilizzato per riassumere l’intera opera.
Fin da queste prime immagini Francis Ford Coppola, che torna a dirigere un film 10 anni dopo  "L’uomo della pioggia", ci fa capire su cosa si baserà questo suo ultimo lavoro: una riflessione sul tempo.
"Un’altra giovinezza", tratto da un romanzo di Mircea Eliade, ruota attorno alla straordinaria vita di Dominic Matel, anziano docente universitario ossessionato dall’origine del linguaggio umano.
Il ricordo dell’amata Laura, morta giovane, che Dominic non è mai riuscito a superare e l’insoddisfazione per una vita passata che considera inutile, lo portano a voler suicidarsi in una fredda mattina di Pasqua. Il cielo, però, ha altri progetti per lui.
Mentre cammina per strada, ormai pronto a morire, viene colpito da un fulmine che, invece di ucciderlo, lo fa ringiovanire.
Le sue cellule si rigenerano portandolo a dimostrare 30 anni meno di quelli che ha in realtà. Dominic si ritrova così ad avere un corpo giovane senza esserlo in realtà (il titolo originale "Youth Without Youth" spiega bene questo concetto).
"Un’altra giovinezza" è un film che farà discutere: è un’opera ambiziosa (non una novità in casa Coppola), molto complessa, difficile da seguire e da interpretare, è sicuramente pretestuosa ma, allo stesso tempo, molto molto affascinante.
La prima, splendida, parte del film ruota attorno alla (ri)scoperta di sè stesso da parte di Dominic: quel fulmine l’ha cambiato profondamente,sia nel fisico che nell’anima. Dopo quell’evento ha un "doppio" che continua a perseguitarlo fino a quando, novello Dorian Grey, decide di ucciderlo distruggendo la sua immagine allo specchio.
La seconda parte (tra le due c’è una divisione netta) ha, invece, diversi cali sia a livello tecnico che narrativo. Incontra una ragazza, Veronica, incarnazione della sua amata Laura, di cui si innamora (ricambiato) perdutamente. Veronica, però, ha una particolarità: da quando l’ha incontrato viene posseduta (ogni notte) da spiriti del passato che parlano lingue antichissime. Si apre così la possibilità per Dominic di realizzare il suo sogno: scrivere un libro su l’origine della lingua.
Man mano che questo processo di metempsicosi ancestrale prosegue, il corpo di Veronica diventa sempre più vecchio e Dominic, allora, capendo di essere la causa di tutto questo decide di abbandonarla per sempre.
Ciò che più colpisce durante la visione di questo film è la forza visiva che hanno numerose scene: ad es. il dialogo tra Dominic, sdraiato sul letto, e il suo doppio ripreso allo specchio.
Coppola parla dell’origine della lingua umana e, allo stesso tempo, giunge al protolinguaggio del cinema: immagini rovesciate, dissolvenze, visioni stroboscopiche, giochi di specchi.
Un film girato magnificamente che dal punto di vista tecnico è davvero ineccepibile; bravi anche gli attori da Tim Roth (in un ruolo decisamente difficile) a Bruno Ganz.
A livello contenutistico, certo, la complessità è (a tratti) eccessiva, però c’è anche dietro una maestosa riflessione filosofica, che inserisce Nietszche (moltissimo) e Freud (meno) da una parte, varie filosofie orientali dall’altra.
Certo ci si poteva aspettare un capolavoro dal ritorno, dopo un decennio, di uno dei più grandi registi della storia del cinema: "Un’altra giovinezza" è (semplicemente?) un buonissimo film per il quale però, almeno personalmente, non provo assolutamente delusione ma soltanto ammirazione verso un immenso regista che ha ancora voglia di rischiare e che ci ha regalato, ancora una volta, un’opera molto coraggiosa, originale….e soprattutto personale.
E’ un pò come se anche lui fosse tornato indietro di 40 anni: con "Un’altra giovinezza" non ha guardato in faccia nessuno nè gli studios, nè gli esiti commerciali, nè fare per forza contenti i fan che attendevano a lungo il suo ritorno. Coppola potrebbe aver detto che questo è davvero il cinema che ama fare con le sue ossessioni e le sue (alte) riflessioni. Questo è Francis Ford Coppola prendere o lasciare…
Io prendo.

Chimy

Voto Chimy: 3 / 4

Il ritorno di uno dei più grandi di sempre….


In bocca al lupo Francis per questa tua "altra giovinezza"