"Lady Snowblood": la vendetta lega Amore ed Odio.

lady snowbloodQuesto “Lady Snowblood” è senza dubbio un capolavoro della cinematografia, non solo nipponica. Dietro all’opera di Toshiya Fujita c’è un lavoro di incredibile compostezza stilistica e narrativa. La sceneggiatura è stata scritta da Kazuo Koike, un vero e proprio produttore di capolavori, visto che i più attenti ed esperti possono tranquillamente collegare il suo nome a “Crying Freeman”, uno dei manga più belli ed affascinanti degli anni ’80. Uno dei punti forti del film è dunque la storia e la sua costruzione narrativa. Sayo, chiusa in una prigione, muore nel dare alla luce Yuki (significa neve), durante una tempesta di neve rossa. La bambina avrà il compito di vendicare la morte del padre e l’umiliazione della madre, stuprata dagli assassini del marito, dei truffatori senza scrupoli. Viene per questo addestrata da un vecchio samurai severissimo che la educa ossessionandola all’idea di dover vendicare i propri genitori. Una volta cresciuta vagherà per il Giappone alla ricerca degli assassini, con la sua bella lista di morte. Il film è diviso in capitoli, ognuno riguardante uno dei quattro criminali, e la storia, fatta di flashback e spiegazioni è intrecciata davvero alla perfezione. Alcuni flashback utili a spiegare alcuni avvenimenti appaiono sotto forma di disegni, alcuni più dettagliati ed altri in stile manga. Inoltre, abbiamo anche alcuni bei combattimenti in sfondi innevati e le canzoni portanti del film sono cantate dalla stessa meravigliosa quanto bravissima attrice protagonista, Meiko Kaji.
Ok, se ora qualcuno di voi leggendo quanto detto sopra ha esclamato: <<Kill Bill!>>, c’ha azzeccato, visto che lo stesso buon Tarantino ha affermato senza problemi di aver preso "Lady Snowblood" a modello. E vi dico di più, la canzone di “Kill Bill”, “Flower Of Carnage”, è la stessa del film di Fujita. Capiamoci però, Tarantino è un piccolo genietto e dunque il suo film è costruito in modo che tali “spunti” non risultino un punto a suo sfavore, in quanto sono semplici quanto lodevoli omaggi ad un film che l’ha sicuramente folgorato.
Tornando a "Lady Snowblood" due parole vanno spese sulla grande regia di Fujita: nessun calo di ritmo, inquadrature e movimenti di macchina azzeccati in ogni situazione (alcuni elementi di regia coincidono anche in “Kill Bill”), fanno di questo film un’opera di assoluto valore, consigliata a tutti. Consigliata sia agli amanti del cinema giapponese, sia a chi ha amato “Kill Bill”, o anche a chi l’ha odiato, visto che la visione di questo capolavoro potrebbe essere usata a sostegno di questa tesi.

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Voto Para: 4/4